mercoledì 7 luglio 2010

Ogni benedetta domenica

Domenica,
quanta dolcezza fai vivere in te.
Voglia di correre, di soffrire,
di scaricare rabbia nella stanchezza del gioco:
voglia di incontrare, tra spettatori ignoti, il viso di persone amate,
di vivere la gioia in un momento di esaltazione.

Così ogni domenica, ad inseguire un obiettivo che si dilata nella costanza,
che mi lega ai ragazzi che mi corrono intorno,
veloci, alcuni aggraziati nei loro movimenti da mezze punte a sostegno dell’attacco,
altri pesanti negli interventi e nelle loro proteste.
In mezzo a loro, con tanti anni più di loro, mi compiaccio della lotta,
mi affanno, spingo, prendo calci restituendo gomitate,
urlo perdendo respiro prezioso.

Così, ogni benedetta domenica, ricevo giovinezza in cambio d’esperienza,
assorbo energia per raccontare storie.
Storie scavate tra vene ingrossate di fatica, centrimetri di pelle cicatrizzati sotto i ferri,
corse senza fine che un giorno finiranno.

Tu, seduta, osservi,
distrattamente lontana, in attesa di quel triplice fischio che non sembra mai arrivare.