venerdì 5 dicembre 2008

Natale, che palle!

L’allergia alle feste comandate inizia a manifestarsi già intorno all’otto dicembre, ma è a ridosso del venticinque che l’obbligatorietà delle feste rende l’atmosfera insostenibile. La logistica è il primo problema: dove si va? Chi ospita la cena? Da chi andiamo a pranzo? E poi i regali: a chi, cosa, la policy da osservare per non scontentare nessuno. “Sai, se facciamo questo a Marta, Elena potrebbe offendersi perché il suo non è all’altezza”. Quando si è trovato un precario equilibrio per gestire tutte le cazzate del mondo e ti sembra di poter tirare un respiro di sollievo, il peggio sta per arrivare.
La sera del ventiquattro la mannaia cala inclemente tra capo e collo. Urla di bambini elettrizzati, carta, scarta, libri, giochi, vestiti, agende, cd, maglioni, cravatte, camicie, saluti, baci, sorrisi forzati, chiacchiere di circostanza elargite agli zii più lontani, rami parentali di un albero genealogico che sta in piedi solo su carta, cibo.
Com’è aspro naufragar in questo mare…


Questo testo è pubblicato nella raccolta di racconti brevi
Natale che palle! - AA. VV. - Leconte Editore - 2007

Nessun commento: